Il 27 aprile alle ore 19.30 il secondo appuntamento con il Cineforum ISOLA DEL SAPERE del progetto di Democrazia Partecipata ci porterà a Napoli, per un viaggio esclusivo nella musica, nelle canzoni, nelle storie e nella Storia di una città che è punto di incontro di tutte le culture del Mediterraneo.
PASSIONE di JOHN TURTURRO
Regia di John Turturro. Un film con Mina, Spakka-Neapolis 55, Avion Travel, Pietra Montecorvino, Massimo Ranieri, Raiz, Fiorello, James Senese, Peppe Barra, Lina Sastri, Pino Daniele, Angela Luce.
Anno 2010, Genere Documentario musicale, – Italia, USA, 2010, durata 90 minuti
UN’APPASSIONATA CARTOLINA CHE ESPLORA LA MUSICA E LA MUSICALITÀ DI NAPOLI.
Lo scenario di base della sceneggiata napoletana è il vicolo ed è esattamente in esterni, sulla strada e nelle piazze che si svolge Passione, il documentario musicale di John Turturro sulla relazione ardente tra Napoli e le sue canzoni.
Regista di un cinema sofisticato (e istruito) con un’anima radicalmente popolare, Turturro ancora una volta va al cuore delle cose esprimendo la sua incontenibile “passione” per la musica.
Passione si potrebbe definire senza esagerare un’opera di “ridefinizione dei valori”, che prevede il recupero di un patrimonio culturale dimenticato o emarginato dalla critica ufficiale e dai normali circuiti e che ancora individua e promuove le canzoni più significative del repertorio “pop” partenopeo. La febbrile attività di Turturro, favorita dalla sensibilità di Peppe Barra, anima e voce della Nuova Compagnia di Canto Popolare, è risalita indietro nel tempo fino a intonare le “villanelle”, canzoni bucoliche a tema amoroso cantate a più voci dalle lavandaie del Vomero. Infaticabile indagatore, ha adattato al suo documentario gli schemi e le convenzioni del cinema napoletano, inserendo e “sceneggiando” canzoni celebri come “Era de maggio” o “Malafemmena”, “Maruzzella” o “Tammuriata nera”, e più recenti come “Don Raffae” (di De Andrè) o “Nun te scurda” di Raiz.
L’humus culturale da cui nasce la “sceneggiata” di Turturro è naturalmente quella del sottoproletariato ma in un’accezione reale e non mitica, la Napoli attraversata dal suo sguardo è quella della precarietà sociale, oppressa dalle invasioni, dagli usi, dalle speculazioni, dalle mistificazioni, dai miracoli pretesi, dall’idealizzazione turistica da esportazione.
Turturro fa ballare e cantare artisti nazionali e internazionali, turisti e napoletani davanti a un marechiare e dentro na jurnata ‘e sole. In cerca di zaza e in sella a nu cammello affittato Turturro esplora la musica e la musicalità di Napoli, invitando sul suo caravan petroluna messe di artisti oltremodo ispirati, che con la loro interpretazione hanno dato rilievo ai testi delle canzoni, esplicitazione e sintesi della Storia di una città e di un’intera nazione. Storie d’amore e tradimento per Massimo Ranieri e Lina Sastri, passioni sperimentali e signorinelle sfrontate per Raiz, scorrerie sul litorale campano e femmene impressionate per Peppe Barra, festa di San Gennaro e virtù invocata per Pietra Montecorvo, cariche ritmiche e turbanti per Fiorello, ‘800 e canzoni prima dei microfoni per la voce e il sax di James Senese.
Turturro spedisce all’Italia la sua cartolina appassionata, pagando il debito che la musica nazionale ha contratto con la canzone napoletana. Mina apre con “Carmela”, Pino Daniele chiude con “Napul’è”. Una donna e una città che si incontrano sotto un sole amaro che passa e se ne fuje. (MYMOVIE)
INGRESSO GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI
TRAILER DEL FILM:
